In Italia come si fa a capire il carattere di una persona dalle parole che usa? Una persona che usa tante paloracce è simpatico? Una persona che usa il congiuntivo bene è elegante?
Purtroppo in Giappone non abbiamo nè le paloraccie nè il congiuntivo, ma abbiamo tanti IO.
Per esempio, uno scrittore giapponese molto famoso, NATSUME SOSEKI nel 1905 ha scritto un romanzo dal punto di vista di un gatto che capisce la lingua umana: Io sono un gatto.
WAGAHAI WA NEKO DEARU
我輩は猫である
In questo caso WA si usa come “sono”, NEKO significa “gatto.
WAGAHAI significa “io”, quindi per la traduzione va bene “Io sono un gatto” ma non si capisce il suo carattere.
Dal titolo giapponese guardando la parola “io”, noi sapevamo che il gatto è maschio, non giovanissimo e un po’ polemico, pensa di essere intelligente. Il nostro “io” non significa solo “io” ma ha tanta informazione.
IO in giapponese
Abbiamo tanti tipi di “io” e te ne presento alcuni:
motivo, uso | utente | |
---|---|---|
WATASHI 私 |
IO standard, tutta la situazione | tutti tranne bambini e ragazzini maschi |
BOKU 僕 |
tutta la situazione | bambini maschi, ragazzini educati, ragazzi seri, uomini teneri, ragazzine a cui interessa solo il mondo di MANGA, uomini in romanzi di MURAKAMI HARUKI |
ORE 俺 |
nelle scene informali tra amici, in famiglia o con fidanzata non con persona che più grande tipo professore, capo e nonni |
ragazzi e uomini che vuole fare vedere forza e virilità, rude |
JIBUN 自分 |
tutta la situazione | forze armate, militare, uomo duro, uomini che usano i muscoli per lavoro o sport |
WATAKUSHI 私 |
situazione formalissima | donne eleganti |
UCHI うち |
nelle scene informali tra amici, famiglia o con fidanzato |
ragazzine di Tokyo, donne di Osaka |
WASHI わし |
un po’ meno formale | uomini vecchi che vogliono rispetto dagli altri |
WAGAHAI 我輩 |
vecchia espressione | uomini che pensavano di essere importante e intelligente e volevano rispetto dagli altri. |
SESSHA 拙者 |
vecchia espressione per fare capire la classe | solo per Samurai YO per feudatario, TEMAE per commercianti |
Il gatto ha scelto WAGAHAI invece che WATASHI, quindi abbiamo capito che il gatto è non giovane e un po’ polemico, potevamo immaginare che il romanzo sarà ironico, ci interessa tanto di più.
Dunque per fare capire il proprio carattere in Giapponese, basta dire solo “IO”.
Per esempio, MURAKAMI HARUKI sceglie spesso BOKU in romanzi per gli uomini molto sensibili.
Quando i ragazzi giapponesi incontrano i genitori della propria fidanzata, usano spesso WATASHI per sembrare serio e educato, anche se di solito usano ORE. Forse alcuni ragazzi scelgono JIBUN per sembrare serio e non furbo, così i genitori penserebbero che sia un ragazzo che non dice bugie, lavora tanto per la famiglia e non fa le corna.
Tu quale IO dovresti scegliere?
Secondo me, essere uno straniero in Giappone ha già un carattere forte, non bisognerebbe mostrarlo di più con IO speciale.
Anche se sei arrogante, anche se sei elegantissima, ti consiglio di usare IO standard: WATASHI e BOKU, così viene voglia di fare l’amicizia anche ai giapponesi.
La grammatica non è molto complicata, ma certamente per dire “tu” o “Lei”, abbiamo tanti “tu” e “Lei”. Ci pensiamo più avanti.
Molto facile!