Un ragazzo italiano che lavora in albergo di Milano odia i giapponesi, perché i clienti giapponesi sempre gli dicono: “Grazie, grazie, tutto bene!” con sorriso, poi dopo che sono tornati in Giappone, scrivono male dell’albergo su internet: “L’acqua calda non era calda”,”Pulizia della camera non era perfetta”, ecc.
Secondo lui, basterebbe dirgli dei problemi che può risolvere facilmente cambiando la camera o mandando un tecnico così anche i giapponesi potrebbero stare bene e non avrebbero bisogno di scrivere male dopo.
Ha ragione il ragazzo italiano ma tanti giapponesi lo fanno per un motivo: “aria”.
KUKI
空気
In giapponese “aria” si usa per il senso di “una situazione tra le persone incluso atmosfera”, e per i giapponesi “aria” è molto importante.
I clienti giapponesi sentivano “aria” buona in compagnia del ragazzo simpatico dell’albergo, volevano mantenere “l’aria” dicendo solo le parole positive. Invece quando tornano in Giappone, non hanno più “l’aria” con lui, allora sono liberi di dire male dell’albergo.
Due capacià importanti per vivere in Giappone
Secondo me per vivere in Giappone ci sono due capacità più importanti.
1. Lingua
Prima di tutto, è lingua. Anche se quasi tutti i giapponesi hanno studiato inglese per almeno sei anni alla scuola, non vogliono metterlo in pratica, quindi se vivessi in Giappone, dovresti parlare tu il giapponese.
2. Leggere l’aria
Seconda capacità importante è “leggere l’aria” che significa “capire la situazione di ogni persona nel gruppo: cosa vogliono, cosa serve e cosa fare, guardando il comportamento degli altri”.
L’aria è molto fragile e cambia spesso, così devi sempre leggere l’aria per non romperla. Anche se parli bene il giapponese, se non potessi leggere l’aria, i giapponese ti capirebbero male, sarebbe difficile avere buon rapporto con i giapponesi.
Capacità di leggere l’aria
In Giappone parlare in modo diretto è infantile e maleducato. I ragazzini di quindici anni già dovrebbero avere la capacità di leggere l’aria perfettamente, altrimenti non potrebbero capire cosa vuole l’insegnante di scuola, dovrebbero sentirsi a disagio nel gruppo di amici.
Quando i giapponesi vogliono qualcosa, non dicono in modo diretto come in Italia: “Mi dai un passaggio?”, “Hai una sigaretta?”, “Inviti alla cena anche me?”, ecc. Si aspettano che la gente legga l’aria e proponga: “Ti do un passaggio?”, “Vuoi una sigaretta?” e “Vieni anche tu”, così basta dire “Sì” che è molto bello per i giapponesi.
Il nostro primo ministro ABE Shinzo ha avuto un anno difficile per uno scandalo in cui le persone hanno letto “l’aria” e gli hanno regalato i soldi illegalmente. In parlamento ABE ripeteva di non avergli chiesto i soldi e che è solo colpa delle persone che hanno letto “l’aria” e gli hanno mandato i soldi. Comunque di solito per i politici “leggere l’aria” funziona molto bene.
Insomma, i giapponesi sono capaci di leggere l’aria, quindi se tu dovessi parlare in modo diretto in Giappone, la persona con cui parli sarebbe una bambina oppure uno scemo.
Problemi per leggere l’aria
Dato che i giapponesi sono vissuti così da mille anni, quando vengono in Italia per una settimana vacanza, non possono cambiare la propria usanza, anche in Italia si aspettano che la gente legga l’aria per i giapponesi. In albergo si aspettano di avere una camera perfettamente pulita e l’acqua calda senza dire niente.
I giapponesi dovrebbero capire che “leggere l’aria” funziona solo in Giappone e cominciare dire anche “No”. Dire sempre “Sì” è pericoloso per le donne giapponesi nel paese dove ci sono tanti “latin lover”.
Molto facile!