Oggi ti devo fare una confessione. Sono stata bugiarda, prima che il mio naso si allunghi, vi dico verità: “In Giappone esiste la parolaccia.”
Ma di parolacce, in Giappone ce ne sono pochissime, non le usiamo quasi mai, pensavo che fosse la stessa cosa dire che non esiste la parolaccia. Anche se ho rotto un bicchiere, anche se i vigili mi hanno fatto una multa, elegantemente non dico NIENTE, ti giuro!
Invece mi sono ricordata di un problema derivata dall’eleganza giapponese, quindi dovrei scrivere anche della parolaccia giapponese.
Come si chiama “pisello” in giapponese?
In Giappone sfortunatamente “cin-cin” significa “pisello” o “uccello”.
Non è volgarissimo ma al paese dove non esiste una parolaccia che indica “pisello” o “uccello”, sarà imbarazzante almeno per le donne.
italiano maschio | italiano femina | giapponese maschio | giapponese femina | |
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per bambini | pisello, ucello | patatina, passera | CIN-CIN | non esiste |
parolacce | caz.., minch.., bel.., ecc | fi.., mus..,ecc | non esiste | NON SCRIVO |
Abbiamo una parolaccia molto volgare che indica “patatina”, ma non ha il senso di “bella sensuale” come quella italiana. Personalmente non l’ho mai detto e non voglio pronunciarla per tutta la mia vita ma anche per tanti giapponesi l’occasione di usarla è limitata.
Come si chiama “patatina” in giapponese?
Come lo sai già, non ci piace l’espressione “diretto”. In Giappone “vendere corpo” si dice “vendere la primavera” e “prostituta” si chiama “signorina del sapone”, certamente vogliamo evitare una parola che indica una parte sessuale.
Di solito non abbiamo nessun problema di essere elegante, ma abbiamo solo un grosso problema.
Se tu avessi una figlia, dopo del periodo del pannolino dovresti insegnarle come fare pipì al bagno ma tu potresti spiegare bene senza usare la parola “patatina”?
In passato ogni tanto le polemiche sono avvenute per risolvere questo problema, hanno inventato qualche parola tipo “patatina” ma non è diventata popolare come “patatina”, quindi ancora ora dovremmo usare le parole tipo: qui, la, li per “patatina”.
Parole ufficiali
So che non ci credi poi mi dici che sicuramente esiste una parola che usa un medico o un giornalista.
È vero, pisello o patatina non si può usare per il giornale.
Per esempio durante l’estate caldissimo, tanti pazzi escono per la strada del Giappone. Se un pazzo vestito solo un capotto avesse fatto vedere il suo pisello alle ragazze, una giornalista scriverebbe un articolo con queste parole…
DANSEIKI | DANSEI significa “uomo” e KI significa “organ”, dunque pene |
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JOSEIKI | JOSEI significa “donna” e KI significa “organ”, dunque vagina |
INBU | IN significa “ombra” e BU significa “parte” o “zona”,così INBU significa la zona del corpo che ha sempre ombra, dunque pene o vagina |
KOKAN | KOKAN significa “biforcazione”, dunque pene o vagina |
KYOKUBU | KYOKUBU significa “una parte particolare del corpo”, dunque pene o vagina |
Ma da medico vorremmo essere più elegante evitando anche questi espressioni imbarazzanti.
Per esempio, se infiammasse il tuo pisello, gli potresti dire: “Fa male il posto molto importante“. Tutti medici giapponesi capiscono dov’è male senza farti un’altra domanda imbarazzante. Certamente potresti usarlo anche per la tua patatina.
Molto facile!
Non ti preoccupare, Coco, sei perdonata per la bugia; per la verità è una piccolissima bugia! Per quanto riguarda le parolacce, è normale che qualcuna ci sia anche nella lingua giapponese, è inevitabile: non credo che esista una lingua che non ne abbia. Grazie per le tue spiegazioni, sempre interessanti. Sei molto simpatica, Coco. A presto.
Grazie Filippo! veramente ne abbiamo pochissime, secondo me mia mamma ne non conosce nemmeno una 😉
Ma dai! Scrivi un titolo a cui poi non dai effettiva risposta. Senza riportare la parola a cui dedichi l’articolo, questo risulta incompleto. Coraggio, non ci scandalizziamo per così poco.
Ma quando ho scritto un articolo in cui ho usato “cul.” per necessita’, mi hanno mandato cento messaggi per criticare, mi sa che dovrei essere ELEGANTE! 😛
http://cocogiapponese.com/spaccare-fondoschiena/
Molto interessante
Ps: passera non è mica tanto per bambine eh!
Ah, no? allora significherebbe bella sensuale.
Beh…che dire…comunque Katsudon e Tonkatsu suonano un po’ come una parolaccia….oppure un altro modo di dire “neanche” in italiano colloquiale e’ ……”manco” …
In coreano Kesseki significa figlio di putt…… ma in giapponese e’ “assenza/assente” …kakka significa “sconto” .
Quando si parlano diverse lingue puo’ darsi che una parola suoni come una parolaccia in un’altra lingua e viceversa.
Se vuoi comunque imprecare, puoi far finta di stare parlando in un’altra lingua. >.<
ma sei adorabile *__*
e ti scopro solo ora?
male, male… non seguo i blog, solitamente, ma credo che il tuo lo adotterò molto volentieri ^_^
Konnichiwaaaaaaaa
Ciao Alessandra! Meglio in ritardo che mai, piacere! 😀
Noooo. Penso di sapere la parola proibita e anche la sua versione usata nel kansai. Sapevo che era meglio non usarla, ma che fosse proprio una parolaccia non l’immaginavo. Per fortuna che sto leggendo anche tutti i vecchi articoli^_~ Ti ringrazio perché avrei potuto fare brutte figure^^ Adesso so che quelle parole non si devono usare proprio mai.
Ciao
Veramente meno male! 😀
Ma quella parola volgare che non vuoi scrivere, è quella che inizia per “ma” oppure ce n’è un’altra che non conosco? Non pensavo fosse così tabù!
No no no, e’ tabu’ da morire!
Poi c’è una parola italiana che ha praticamente lo stesso suono, cosa penseranno i giapponesi che visitano Roma? 😀